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ORVIETANA U19, CERQUITELLI: “VOGLIO I 20 GOL, MA SE VINCIAMO IL CAMPIONATO…”

Davide Cerquitelli Orvietana

Sette gol in otto partite ma nessuna voglia di accontentarsi. Lo spirito e la fame di Davide Cerquitelli, attaccante classe 2006 dell’Orvietana, sono gli ingredienti perfetti per alimentare le ambizioni della squadra di mister Enrico Broccatelli. I biancorossi sono attualmente secondi nel campionato Under 19 nazionali dopo 10 gare disputate, a -3 dalla capolista Atletico Ascoli che però ha giocato un match in più. Insomma, torneo più che mai aperto e l’Orvietana sogna in grande: “Non tutti in squadra si aspettavano questa posizione, io in realtà ci ho sempre creduto – ha sottolineato Cerquitelli – ora però che siamo in ballo e che abbiamo visto quasi tutte le avversarie, tutti noi siamo convinti che l’obiettivo di vincere il campionato sia alla portata. Chiaro che non sarà semplice ma ce la possiamo fare, abbiamo un gruppo splendido e con questa compattezza non ci precludiamo nulla”.

 

Cerquitelli Orvietana U19
Cerquitelli con la maglia dell’Orvietana

 

Per Davide 7 gol in 8 presenze: “Ma avrei potuto segnare di più, ho pure sbagliato un rigore – si rammarica il giovane attaccante – poi nell’ultimo periodo non sono stato bene e contro l’Avezzano sabato scorso ho giocato solo 8 minuti”. In realtà il contributo di Cerquitelli all’attuale posizione dell’Orvietana è stato piuttosto significativo, certo è che il ragazzo ha le idee ben chiare: “Mi ero fissato a inizio stagione l’obiettivo dei 20 gol e farò in tutti i modi per raggiungerlo. Poi, se dovessimo vincere il campionato, ne va bene pure qualcuno in meno”, ha aggiunto. Il classe 2006 biancorosso è un esterno offensivo che può agire pure da sotto punta: “Mi piace correre, aiutare la squadra anche in fase difensiva, amo i dribbling e ovviamente i gol“, ha affermato ancora Cerquitelli. Non manca il compagno di squadra con cui è più legato e per il quale stravede pure dal punto di vista tecnico: “Sì, con Edoardo Martini siamo grandi amici e questo ci aiuta pure in campo, visto che giochiamo spesso sulla stessa fascia: lui è un esterno difensivo molto forte”, ha evidenziato.

Il quasi diciottenne stupisce un po’ per il suo idolo, Andriy Shevchenko (che nel 2006 ha iniziato la fase discendente della sua carriera), ma questa passione per l’ex attaccante ucraino ha una motivazione tanto concreta quanto commovente: “Io sono milanista e mio padre (purtroppo lui non c’è più) mi faceva vedere i dvd di Shevchenko di quando era in rossonero – le parole di Davide – mi ha sempre entusiasmato sin da bambino il suo modo di giocare, le sue accelerazioni e i gol. E poi quando sento parlare di Shevchenko o lo rivedo in qualche vecchio filmato è inevitabile che il ricordo vada anche a mio padre“. No, il calcio non è e non potrà mai essere solo un gioco

Roberto Minelli (Corriere dell’Umbria)

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