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PERUGINI IL FARO DEL CANNARA U15: “GRUPPO SUPER E NON VOGLIAMO FERMARCI”

Perugini Under 15 Cannara

Dieci vittorie e 2 pareggi nelle ultime 12 partite, un cammino da applausi e una rimonta in classifica che vede ora il Cannara al quarto posto nel campionato Under 15 A1. “Stiamo giocando bene, forse siamo la squadra che ha fatto più punti in questi 3 mesi – ha commentato Mattia Perugini, centrocampista dei rossoblù – peccato esser partiti male. Ora però siamo una squadra che gioca quasi a memoria, con la manovra che inizia dal basso e i risultati ci stanno dando ragione”.

Il Cannara è attualmente a -9 dalla vetta, troppo tardi per rimontare fino al primo posto? “Senza dubbio è difficile ma ci proveremo, ci sono 7 partite da giocare e ancora la matematica ci permette di sperare”, ha affermato ancora Mattia. Che poi svela il segreto del gruppo allenato da Giordano Fortunati: “Siamo molto uniti e stiamo bene insieme anche fuori dal campo“, le sue parole. Perugini è un po’ il faro del centrocampo del Cannara: “Sì, mi piace far girare il pallone e dialogare con i compagni. I miei punti di forza? Credo la tecnica, la resistenza e la visione di gioco – ha sottolineato il classe 2009 – un giocatore a cui mi ispiro? Senza dubbio Gavi del Barcellona, un talento unico”. Un talento penalizzato in questa stagione da un grave infortunio ma che sarà sicuramente uno dei punti fermi dei blaugrana e della nazionale spagnola negli anni a venire.

Perugini poi non si nasconde e rivela pure le caratteristiche in cui è chiamato a fare un salto di qualità: “La parte fisica, gli scatti, lì devo applicarmi di più – ha detto – ed è proprio l’obiettivo da qui a fine stagione, quello appunto di continuare a migliorare soprattutto nei punti deboli, con l’auspicio che la squadra continui a vincere”. Una squadra in cui figurano diversi elementi validi, Mattia fa un nome su tutti: “Nicolas Pop, difensore. Per me è fortissimo”, la tesi del baby centrocampista. Il Cannara continua a correre, Perugini e compagni non hanno certo voglia di fermarsi ora.

Roberto Minelli (Corriere dell’Umbria)

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