Il settore giovanile dell’Orvietana si conferma tra i fiori all’occhiello del calcio regionale umbro. La Juniores ha ottenuto buoni risultati nel torneo Nazionale, l’Under 15 ha chiuso il campionato al primo posto (perdendo però lo spareggio che ha regalato il titolo al Trestina) e l’Under 17 ha stravinto il campionato A1, per poi intraprendere una splendida cavalcata nella Fase Nazionale che per un soffio non ha portato a qualcosa di veramente grande. Mister Stefano Silvi ha guidato gli Allievi biancorossi in questa fantastica stagione: ecco le sue dichiarazioni ai microfoni di Giovaninrete.
La notizia dell’eliminazione dalla Fase Nazionale è ancora fresca: in questo momento è più grande la delusione per aver solo sfiorato un sogno o l’orgoglio per aver fatto un grande cammino, affrontando avversari diversi dal solito?
“La delusione c’è, perché vedendo quello che abbiamo fatto sul campo a mio avviso (e non solo) probabilmente a livello tecnico eravamo superiori ad entrambe le squadre, infatti con il Ragusa abbiamo nettamente vinto e a Pomigliano abbiamo fatto un’ottima partita che è andata storta negli ultimi trenta secondi: un punto sarebbe stato oro. Abbiamo perso per differenza di agonismo, mettiamola così. Per quanto riguarda l’orgoglio: sì, sono orgoglioso perché siamo arrivati davvero in alto, perché andando a vedere anche l’altro girone siamo la quarta forza nazionale. Questo ci rende molto fieri del percorso fatto perché siamo partiti ad inizio stagione con iniziative medio/buone e invece siamo andati molto oltre”.
L’ottimo percorso della sua squadra può essere visto come l’exploit della sola Orvietana oppure può essere interpretato anche come un sintomo di crescita dell’intero movimento giovanile umbro?
“A prescindere dal fatto che l’abbiamo vinto dominandolo (anche se non era aspettato), credo che quest’anno il campionato sia stato di ottimo livello. Le partite con le squadre di media-alta classifica sono sempre state combattute. Io ho visto giocatori veri, un livello alto per la categoria. Non possiamo fare dei paragoni con gli anni precedenti perché ogni stagione è a se, però ho visto uno standard elevato: anche nel Torneo delle Regioni siamo stati ad un passo dal raggiungere la fase successiva e noi dell’Orvietana abbiamo dato quattro giocatori a quella squadra. Per me si potrebbe aprire un bel percorso a livello regionale, anche se non si può prevedere il futuro: me lo auguro, ma c’è da lavorare tanto, perché vedendo le squadre di fuori regione ho capito che sono molto organizzate e sono in grado di tenere dei ritmi molto alti per tutta la stagione”.
Ora parliamo della stagione più in generale, con un campionato dominato dall’inizio alla fine ed una Finale Scudetto sfumata per un soffio: come valuta l’annata dell’Orvietana Under 17?
“L’annata la valuto con un 10 su 10, perché è stata una stagione stupenda, da incorniciare. Non ci aspettavamo un campionato simile. Personalmente ho voluto questi giocatori: alcuni li conoscevo perché li ho avuti nella stagione precedente, altri sono venuti, ci sono ragazzi che hanno fatto esperienza in Under 17 sotto età. Già dalla prima di campionato che abbiamo vinto a Terni 0-4 ho avuto dentro di me la prima avvisaglia da dire “quest’anno ci possiamo togliere delle belle soddisfazioni”, ma ancora non immaginavo che saremmo potuti arrivare ad un soffio da una finale scudetto. Quello l’ho pensato nel corso dell’anno, vedendo che avevamo ritmo, intensità, fame, voglia. Anche altri colleghi mi dicevano che questa Orvietana è una squadra che va forte. È andato tutto bene: quello che rimane è il percorso, le 19 vittorie consecutive sono qualcosa di storico. Faccio un plauso ai ragazzi che dal primo giorno di preparazione fino all’ultimo allenamento sono stati encomiabili: hanno faticato, sudato, si sono impegnati a fondo, non sono mai mancati e si sono dimostrati sempre a disposizione. Questa stagione è stata un capolavoro”.
Molti addetti ai lavori considerano quella degli Allievi la categoria più bella, ma anche quella più delicata da allenare: è d’accordo con questa teoria e perché?
“Sono d’accordo perché nella fase 16/17 anni è il momento in cui si deve fare il salto, c’è l’avvicinamento alla Juniores e Prima Squadra (alcuni ragazzi non passano nemmeno per l’Under 19) e in cui in qualche modo il ragazzo decide il suo futuro, se continuare a fare calcio oppure fermarsi. Di sicuro è la categoria più competitiva, quella più importante con i giocatori che sono già quasi formati”.
L’Orvietana sta facendo ottime cose sia a livello di Prima Squadra (che ha chiuso al quinto posto il campionato di Serie D), che a livello giovanile, con il vostro successo che va ad aggiungersi alla grande stagione dell’Under 15 e ai buoni risultati della Juniores nel campionato Nazionale. Qual è il segreto di questa società?
“Il segreto va individuato nelle figure di direzione sportiva: c’è una linea che seguiamo tutti sul fare bene, educare i ragazzi e crescerli, soprattutto dal punto di vista tecnico, senza guardare troppo ai risultati, ma badando ad una crescita a 360 gradi del giocatore. C’è un forte rapporto tra direzione sportiva giovanile e direzione sportiva prima squadra: è un tutt’uno. Quest’anno noi con gli Allievi abbiamo mandato tantissimi ragazzi ad allenarsi con la Prima Squadra, tant’è che Tommaso Barbini ha anche esordito contro il Poggibonsi e tanti altri ragazzi hanno assaggiato allenamenti su allenamenti e credo che in futuro alcuni di loro verranno portati in Prima Squadra già da luglio”.
Prima di salutarci, mister Silvi ha voluto dedicare un pensiero al club Orvietana per il suo operato e per il supporto che non ha mai fatto mancare ai suoi ragazzi e poi ha speso belle parole anche nei nostri confronti (sono soddisfazioni che ci spingono ad andare avanti in questo progetto): “Ringrazio la società per tutto quello che ha fatto quest’anno, a partire dal Presidente per proseguire con i direttori, le segretarie e tutta la parte dirigenziale che c’è stata vicina. Ringrazio anche voi di Giovaninrete che ci avete seguito sempre, assistendoci fino all’ultimo giorno nella speranza di regalare una grande gioia al calcio umbro”. Anche noi ringraziamo Stefano per le emozioni che è riuscito a trasmetterci con il suo calcio e per la disponibilità mostrata durante l’intervista, gli rinnoviamo i complimenti per quanto è riuscito a fare con i suoi giovani calciatori e gli facciamo un grande in bocca al lupo per il futuro.
Ubaldo Cricchi